Palermo, Opera Pia Ruffini (Le Iene)

Palermo, Opera Pia Ruffini e il caso dei 42 dipendenti ridotti in miseria: video Le Iene, Filippo Roma “insegue” l’arcivescovo Corrado Lorefice. Tutti gli aggiornamenti

Opera Pia Ruffini, atto secondo: a Le Iene Show l’inviato Filippo Roma parla del caso di Palermo già affrontato lo scorso 28 febbraio, dove veniva denunciato il caso dell’ente che gestiva centri per anziani, disabili e bambini che lasciava a casa 42 dipendenti senza pagare tutti gli arretrati. L’Opera Pia Cardinale Ernesto Ruffini ha annunciato negli scorsi mesi – come denunciava alla Iene un lavoratore – si esserle sull’orlo del fallimento e ha smesso di pagare 42 dipendenti: decine di migliaia di euro di stipendi mai percepiti dalle vittime rimaste sotto choc. A Le Iene a febbraio raccontavano, «Non ci credo più alla Chiesa. È finita, basta» con la reazione che andava a fare “di tutta un’erba un fascio” prendendosela con tutta la Chiesa: all’epoca Filippo Roma aveva incalzato l’arcivescovo Corrado Orefice (il gestore della Opera Pia, in quanto responsabile della Diocesi di Palermo) circa la soluzione di quella infelice situazione.

PALERMO, DOVE NASCE IL CASO DELL’OPERA PIA RUFFINI

Roma è tornato dal monsignore che però – come anticipato dallo stesso programma di Italia 1 – pare non abbia gradito l’incursione della iena provando a “darsi alla fuga”, come denunciato da Le Iene. Ad inizio settembre è stato registrata parte del servizio di questa sera, come raccontava Il Sicilia.it il 3 settembre scorso: con il suo video operatore Filippo Roma prima ha atteso invano il vescovo nella parrocchia di Boccadifalco e nel pomeriggio ci ha provato alla Festa dell’Onestà, al Cassaro, dove alla fine sarebbe riuscito ad intervistarlo. «Qui era presente anche una rappresentanza degli ex dipendenti, che anche questa volta non ha ritenuto soddisfacenti le risposte fornite da Lorefice, definendo il suo atteggiamento “insensibile”», riportano i colleghi della cronaca siciliana. Il sindacalista Uil e lavoratore dell’Opera Pia Ruffini, Ernesto Bellitteri, non rimase per nulla soddisfatto dalle risposte sulle controversie sindacali e sociali con i vertice dell’ente benefico: «La vicenda è divenuta ormai un caso clamoroso».

 

 

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